Perché Leggere è un Atto d’Amore Verso Se Stessi
C’è una magia silenziosa nel gesto di aprire un libro. In un mondo che corre veloce, scandito da notifiche e schermi luminosi, l’atto di leggere è una piccola, gentile ribellione. È un invito a rallentare, a respirare e a concedersi uno spazio sacro, un sentiero che si apre solo per noi, una pagina alla volta.
Non si tratta di una gara a chi legge di più, né di un dovere culturale. Leggere è, prima di tutto, un atto d’amore e di cura. È un nutrimento per l’anima, un modo per viaggiare stando fermi, per vivere mille vite oltre la nostra e per comprendere che, in fondo, le emozioni umane sono un linguaggio universale che ci lega tutti.
Piantare un Seme: la Magia della Lettura nell’Infanzia
Tutto, spesso, inizia da un seme piantato con delicatezza. Un bambino che si accoccola vicino a un genitore, ascoltando una storia della buonanotte, non sta solo imparando nuove parole. Sta costruendo un legame. Sta scoprendo che le pagine possono contenere mondi fantastici, che la voce di chi ama può diventare la colonna sonora di un’avventura.
Quel rituale sereno è uno dei doni più grandi che si possano fare. I bambini a cui vengono lette storie imparano non solo a leggere, ma ad amare la lettura. Associano i libri a un momento di affetto, di sicurezza e di meraviglia. Quel seme, se innaffiato con costanza, crescerà e diventerà un albero forte, un rifugio personale a cui potranno tornare per tutta la vita.
Uno Sguardo Gentile al Nostro Presente
Il nostro tempo è prezioso e conteso. I dati più recenti ci raccontano che in Italia la percentuale di persone che leggono almeno un libro all’anno per piacere si è assestata intorno al 39,3%. Molti sono lettori “deboli”, che si concedono fino a tre libri in dodici mesi, mentre solo una piccola parte sono “lettori forti”. La frenesia dei social media, i videogiochi e le mille altre distrazioni digitali occupano naturalmente gran parte delle nostre giornate.
Questo scenario, più che un allarme, può essere visto come un invito. Un invito a chiederci: dove trovo il mio spazio di quiete? Come posso prendermi cura della mia mente? Le differenze nel nostro Paese, con il Centro-Nord che legge di più e le donne che si dimostrano lettrici più assidue, ci ricordano che la lettura è anche una questione di opportunità e di abitudini familiari. Avere libri in casa, vederli come oggetti “domestici” e non come reperti da museo, fa un’enorme differenza.
Riscoprire un Piacere, non un Dovere
Non serve sentirsi in colpa se non si legge da tempo. Non è necessario porsi l’obiettivo di leggere dodici libri all’anno per sentirsi “bravi”. La bellezza della lettura sta nella sua libertà.
Può essere un romanzo che ci fa dimenticare una giornata difficile. Un racconto che ci tiene compagnia durante un viaggio in treno. Una poesia che, in poche righe, riesce a dare un nome a un sentimento che non sapevamo di avere.
Iniziare è semplice. Basta scegliere un libro che ci incuriosisce davvero, non quello che “dovremmo” leggere. Basta concedersi dieci minuti prima di dormire, spegnendo il telefono e accendendo una piccola luce.
Non serve una maratona. Basta una pagina. Un sentiero che si apre, una luce che filtra tra le righe, come un raggio di sole tra le foglie di un albero. Un piccolo, prezioso Komorebi da regalare a noi stessi, ogni giorno.






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